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giovedì 6 febbraio 2014

Intervista a Micaela Quintavalle, leader dei tranvieri autoconvocati romani

Buongiorno Micaela
Anzitutto grazie per la disponibilità e l’attenzione.
 
(M.Z.) Una premessa. Da persona che vive a Roma e da utente dei mezzi pubblici della Capitale ho avuto modo di conoscere ed apprezzare il tuo impegno per l'ATAC. Da comune cittadino che osserva e cerca di comprendere i fenomeni politici e sociali non si può non restare colpiti dalla tua immagine pubblica: una studentessa-lavoratrice un po' particolare che mette insieme il corso di laurea in medicina con un mestiere non esattamente rilassante come la guida degli autobus, il tuo essere e sentirti parte del popolo nel senso migliore del termine, il rifiuto di partecipare al Grande Fratello e della promozione e del cambio di mansione offerti dall'azienda per restare fedele all’impegno che hai preso nei confronti dei tuoi colleghi, il tuo modo 'femminile' di interpretare l'attività sindacale che non è imitazione e adeguamento alle abitudini maschili ma il saper unire leggerezza e tenacia, razionalità e sensibilità.
Insieme ai tuoi colleghi tranvieri romani hai fondato un’associazione sindacale (Cambia-Menti M410) non sentendovi più rappresentati dai sindacati nazionali CGIL-CISL-UIL-UGL. Cosa chiedete? Quanti consensi avete raccolto tra i lavoratori dell'ATAC? Che importanza ha nel vostro sindacato la componente del supporto e della tutela legale ad opera di uno specifico staff di esperti?

(Micaela Quintavalle) Si, il 3 gennaio 2014 è ufficialmente nata Cambia-menti M410 associazione sindacale che si propone di permettere nuovamente al lavoratore di poter realizzare i propri bisogni, le proprie esigenze e soprattutto di poter ritrovare la propria dignità calpestata sia dall'azienda che dai sindacati che con i loro accordi e silenzi / assensi hanno ridotto l'autoferrotranviere ad una condizione mai conosciuta prima. Non abbiamo la più pallida idea di quanti siano i consensi, abbiamo appena cominciato con le adesioni. Di sicuro molti sono i simpatizzanti, mentre alcuni si sono allontanati quando per volontà della maggioranza abbiamo virato verso la direzione del sindacato e non dell'associazione. Io personalmente votai no al sindacato. Ma i lavoratori e i delegati delle altre città d'Italia durante l'assemblea del 16 dicembre mi fecero notare che il nostro movimento sarebbe stato inutile se avessimo lasciato la rappresentanza alle sigle. I nostri avvocati rivestono una importanza fondamentale nel nostro sindacato. In questa azienda vige l'illegalità (congedi e ferie non concessi, mobbing se ti rifiuti di non rispettare il codice della strada, permessi per studenti lavoratori... ecc.ecc.) quindi i legali avranno il difficilissimo compito di far rispettare all'azienda le leggi e le norme del codice civile, del codice penale e del codice della strada nella tutela assoluta dei lavoratori.



Perché secondo te oramai ogni volta che una categoria di lavoratori vuole realmente far valere le proprie ragioni deve scavalcare e contestare il ruolo e l'organizzazione dei sindacati ufficiali? Qual è ora il vostro rapporto con CGIL-CISL-UIL-UGL? E che ne pensi degli altri sindacati di base, l'USB ad esempio?

Perché purtroppo i sindacati sono collusi e corrotti. Il sindacato è un contenente. Il contenuto è dato dalle persone... Ma senza generalizzare troppo, questi signori per troppi anni hanno pensato solo ed esclusivamente ai propri interessi personali, tenendo buono il lavoratore ed in particolare gli autoferrotranvieri che sono persone oneste e sincere ma semplici. Così da un lato il divide et impera aziendale che con differenziazioni contrattuali ci ha frammentati come categoria, dall'altro i sindacati che facevano mediazioni per fini orribili. Così parentopoli politica e parentopoli sindacale (basti pensare al caso di Napoleoni, UIL, che ha fatto entrare in azienda il figlio, la figlia, il nipote, il compagno della figlia e mezzo paesino di nascita) hanno portato al massacro del lavoratore e del cittadino. Che hanno sempre dato e dato molto. Mentre altri continuavano a prendere e a prendere tanto.
Non ci sono rapporti coi sindacalisti della triplice e della quadruplice. Al di là delle divergenze io vedo solo gente che vuole tirare l'acqua al proprio mulino. Nessuno che pensa all'unità della categoria. Tutti che dicono "Noi abbiamo fatto.... Noi abbiamo detto" quando invece Cambia-menti è stato creato per dare una alternativa ai colleghi che vogliono un sindacato ma che si propone una dialettica continua anche chi non ha tessera e si definisce attivista di sè stesso. Questi signori invece di fare autocritica, perché il fatto che Micaela abbia attecchito nei cuori e nei pensieri degli autoferrotranvieri è solo perché i sindacati sono stati deficitari, invece di rimboccarsi le maniche e lavorare per la categoria, hanno cominciato a fare assemblee il cui unico scopo fosse quello di infangare me. La mia persona.... La mia vita.... Purtroppo per loro io sono una cittadina ed una lavoratrice irreprensibile. Certo... Volantini con insulti e minacce a volte fanno male. Ma poi passa.... Sono i miei colleghi a darmi la forza.
Con USB abbiamo alcuni punti in comune. Con loro la strada è la stessa anche se le carreggiate diverse, quindi in alcune occasioni possiamo collaborare. Come con Orsa del resto.



Leggendo o ascoltando le tue interviste e i tuoi interventi sui social network si percepisce che la vostra ambizione non è solo quella di rappresentare i dipendenti 'stabili' dell'ATAC ma di tutelare anche i bisogni dell'utenza del trasporto pubblico romano e le rivendicazioni di tutti i lavoratori impiegati dall'ATAC, anche di quelli precari o assunti attraverso le ditte appaltatrici esterne. E che comunque le vostre lotte vi stiano portando da un lato a diventare un esempio ed un punto di riferimento per tutti i dipendenti del comune di Roma e delle altre aziende municipalizzate e dall'altro a mettervi in connessione con i tranvieri autoconvocati di altre città.

In psichiatria non fare ciò che uno può fare secondo le proprie possibilità viene definito depressione, voler fare ciò che uno non può fare invece è classificato come paranoia. Quindi io direi che la nostra ambizione di rappresentare non solo i dipendenti ATAC è assolutamente veritiera anche se un po' paranoica. Noi vorremmo dare il nostro contributo nella difesa dei diritti, dei bisogni, delle esigenze e della dignità di ogni Autoferrotranviere d'Italia. Ecco perché nello statuto è stata specificata la categoria i cui membri non siano limitati ad ATAC. È sufficiente avere un contratto di Autoferrotranviere. Perché comunque è una figura a noi congeniale essendolo in prima persona e conoscendo nel dettaglio ogni problematica. So bene di essere diventata un punto di riferimento per tanti italiani, sia nelle radio cui sono intervenuta, sia nelle centinaia di messaggi privati che ricevo quotidianamente mi viene chiesto se chiunque possa esser rappresentato dal sindacato della Quintavalle. La cosa ci lusinga enormemente certo, perché significa che venga percepita la trasparenza, la pulizia e la competitività delle nostre intenzioni. Ma insomma.... Oggi non è possibile. Non ci interessa fare il medico generico che conosca in modo sommario un po' di tutto (senza nulla togliere ai medici generici che indirizzano i pazienti agli specialisti). Noi vorremmo specializzarci in un settore e difendere al meglio le persone che ne fanno parte.


Esiste una specificità delle vertenze sindacali per i lavoratori dei servizi pubblici che mantengono tuttora una forza contrattuale determinata dalla possibilità di bloccare o influenzare il servizio offerto. Qual è l’idea che ti sei fatta rispetto al mondo del lavoro privato, ed in particolare dell’industria, dove non solo anche lì i sindacati svolgono spesso un ruolo complice e subalterno ma lo sciopero risulta non raramente di dubbia efficacia avendo l'unico effetto di bloccare la produzione di merci che resterebbero invendute in magazzino?

Circa lo sciopero... io posso dire che nella nostra categoria sia una forma di protesta assolutamente vecchia ed obsoleta perché con il rispetto delle fasce orarie di garanzia il disagio all'utenza è minimale (come poi è giusto che sia dal momento che con uno sciopero si dovrebbe colpire in primis l'azienda) mentre per l'Atac e le altre aziende è quasi cosa buona dal momento che non pagando la giornata ai dipendenti risparmierebbero migliaia di euro. Con la protesta degli straordinari abbiamo dimostrato come adottando forme di protesta alternative si possa in realtà ottenere molto di più.


Com’è scontato che sia, nella Vostra lotta che ha avuto un momento importante nella manifestazione indetta per il 20 gennaio a Roma rifiutate bandiere e strumentalizzazioni politiche. Esiste però da parte vostra consapevolezza che tutto quanto denunciate – ‘distorsioni’ nella gestione da parte del management aziendale (si pensi all’indagine sull’emissione di biglietti falsi), le esternalizzazioni,  il precariato, l’organico sottodimensionato, i mancati investimenti che influenzano la qualità e la sicurezza del servizio offerto – è a sua volta la risultante di scelte politiche? Non pensate cioè anche voi che non siamo di fronte solo a ceti politici inadeguati, inetti o corrotti che influenzano negativamente la gestione delle aziende di servizio pubblico ma che soprattutto siamo prigionieri di un sistema capitalista e liberista che impone precariato, esternalizzazioni, privatizzazioni, blocco delle retribuzioni e delle assunzioni, che nega – con l’austerità imposta dall’Europa – le risorse per condurre in modo efficace ed efficiente i servizi pubblici e che anzi chiede che anche questi vengano sottoposti alle leggi del profitto?

La politica.... la politica è assolutamente responsabile. sindaci e partiti politici insieme ad Atac e ai sindacati hanno una responsabilità assoluta in questa storia. Il patto d'acciaio tra i tre e la tutela reciproca e' sotto gli occhi di tutti e su tutti i giornali...... Fino ad essere ATAC sull'orlo del default...... Prima che privatizzino chiediamo, vogliamo e lotteremo fino allo stremo per vedere una ATAC al netto delle clientele, al netto delle consulenze, al netto della bigliettazione parallela, al netto della verifica di un miliardo di trasportati per un introito di 270 milioni di euro. La scotomizzazione del numero reale dei passeggeri impedisce il calcolo degli introiti...... Anzi lo fa sparire, rimangono solo i costi. Storia vecchia quando il pubblico compra, paga dieci volte in più il prezzo di mercato ...... Quando vende prende un decimo del valore reale...... Prima di qualunque privatizzazione che LA POLITICA DA DX A SX ha nella testa vogliamo vedere l'azienda, i bilanci aziendali, puliti, scremati anche dei costi per i vertici aziendali che si prendono tutti i vantaggi economici di una SPA lavorando in una azienda pubblica e non rispondendo a nessuno dei loro "ammanchi" e dei "deficit". Prima di qualunque privatizzazione vogliamo che la Magistratura faccia il suo lavoro. Vogliamo che la Giustizia faccia il suo corso ........ E noi insieme ai cittadini ...... Con i nostri legali " VIGILEREMO " ........



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